Omaggio a Giandomenico Tiepolo
Un gruppo di Pulcinella che gioca all’aperto, attorno ad un’altalena improvvisata. Ma non è una scena bucolica, perché a guardare bene questi gobbi ci accorgiamo che sono laidi, volgari e sguaiati: sono lo specchio di una società ormai corrotta, che pensa solo a mangiare, a divertirsi. Eppure riescono a incantare, perché di mezzo c’è la mano felicissima di Giandomenico Tiepolo, uno dei più acuti e spietati osservatori, come il contemporaneo Carlo Goldoni, di quella Venezia di fine secolo ormai al tramonto, che mi ricorda forse troppo gli ultimi Carnevali nei quali l’allegria non è più spontanea e ciascuno pensa a se stesso.
Ed è proprio per questo che ho voluto omaggiarlo con questa creazione che cerca di riproporre quel senso di movimento, quel gusto per il raffinato che emana in ciò che ci è giunto degli affreschi della villa di Zianigo, oggi conservati al museo di Ca’ Rezzonico. Come complemento, però, ho voluto inserire anche “il Mondonovo” , con la sua schiera variopinta di personaggi che non ci guardano, che ci danno le spalle, rivolti a qualcosa che non riusciamo a vedere, qualcosa di nuovo, qualcosa di meraviglioso. E quindi giù con sete e cartapesta per i protagonisti, veli e lana di roccia per ricreare le trasparenze del cielo, pannolenci per mimare i tricorni e gli originali cappelli che allora si usavano.
Un omaggio quindi a uno dei miei pittori preferiti, un omaggio alla mia Venezia e, perché no, un omaggio al suo Carnevale con la speranza che, come per il “Mondonovo” ci sia all’orizzonte qualcosa di meraviglioso che ci illumini il futuro.
1992
OMAGGIO
A
GIANDOMENICO
TIEPOLO
1458
Londra, National Gallery
Sopra: davanti alla
Basilica di San Marco.
Sotto:
per Venezia e in compagnia di altre maschere.
AVANTI